9 Marzo 2020, il presidente del Consiglio appare in TV alle 11 di sera, per dirti – in diretta nazionale – che devi chiudere tutto.
Che tutti i tuoi collaboratori non possono più frequentare gli uffici, che i clienti non possono più incontrarsi con i venditori e con il management.
Hai 10 ore di tempo per mettere da parte le consuetudini, i processi e le procedure che regolano – da sempre – la quotidianità della tua azienda, mettendo collaboratori, dipendenti e manager nelle condizioni di poter lavorare da casa.
Se avessi letto una storia del genere, solo 6 mesi fa, avresti pensato all’ennesima sciocchezza letta su internet per provare a “fare colpo” sugli allocchi, con una storiella da fantascienza e davvero poco credibile.
Oggi sai che tutto questo può succedere, perché è già successo. Niente e nessuno può garantirti che non succederà mai più.
Durante il lockdown italiano, solo quattro aziende su dieci hanno continuato a lavorare grazie alla digitalizzazione, che non solo ha permesso a tante imprese come la tua di restare produttive, grazie al telelavoro, ma ha consentito all’intera nazione di salvare almeno un pezzetto del suo “PIL”.
Ma, nel rispondere ad un’emergenza, solo pochissime imprese hanno fatto in tempo a prendere tutte le misure necessarie per mettersi “a norma” con le migliaia di regole italiane sulla produzione digitale di documenti vitali come: